LA VALUTAZIONE UROGINECOLOGICA E OSTETRICA
Valutazione anamnestica
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Rappresenta la raccolta della storia
medica e personale della Paziente. Per ottenere dei
punteggi (scores) sintomatologici possono essere somministrati
questionari malattia-specifici che permettono di indagare
l'impatto sulla qualità di vita dei sintomi
uro-ginecologici.
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Esame fisico della paziente
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Rappresenta ancor oggi una tappa
fondamentale nella valutazione uro-ginecologica. Esso
si pone tre scopi principali: dimostrare la presenza
di una incontinenza urinaria, individuare un prolasso
genitale associato, evidenziare eventuali anomalie
neurologiche che possono contribuire all'incontinenza
urinaria stessa, escludendo altri tipi di patologie.
L'esame deve tener conto della capacità di
movimento della donna, quindi della presenza di eventuali
handicap deambulatori e della funzione cognitiva,
valutata attraverso lo stato di coscienza, l'orientamento,
la memoria e la comprensione. Deve essere correttamente
indagata la funzione sensoria (valutazione della sensibilità
metamerica da L1 a S4, del riflesso anale, del riflesso
bulbo-cavernoso) e quella motoria riflessa. L'esame
pelvico segue quello addominale e deve comprendere
l'esame rettale.
Viene stadiato, ossia misurato, il prolasso degli
organi pelvici secondo l'Half-Way System o preferibilmente
secondo la classificazione dell'International Continence
Society (Pelvic Organ Prolapse-Quantification = POP-Q).
Va sempre effettuata una valutazione neuro-motoria
dei muscoli del pavimento pelvico attraverso la valutazione
digitale mediante il Test del Pubo-cocccigeo (Pc-test)
misurando la forza della contrazione, la durata della
contrazione stessa e l'affaticabilità del muscolo
elevatore dell'ano. Il Pc-test consente anche di rilevare
la presenza di altre disfunzioni perineali. Come test
accessori devono essere considerati lo Stress Test
per l'evidenziazione della perdita di urina e il Q-tip
test per la valutazione della mobilità
della giunzione vescico-uretrale. Va sempre verificato
il ristagno vescicale post-minzionale mediante un
cateterismo estemporaneo o nel corso di un esame ecografico.
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Diario minzionale
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Come un agenda personale è
la registrazione delle minzioni e delle eventuali
fughe di urina compilata accuratamente dalla stessa
persona incontinente; mira a studiare il modo con
cui la vescica si comporta al di fuori dell'artificio
dell'ambulatorio uro-ginecologico. In pratica la persona
non deve far altro che annotare, per alcuni giorni,
l'ora di ogni minzione e la quantità di urina
emessa (scrivendo anche se è riuscita o meno
a raggiungere la toilette in tempo utile, senza avere
perdite). Il risultato finale è una tabella
attendibile delle abitudini minzionali. Vengono riportate
anche le fughe d'urina durante le normali attività
quotidiane, le cause scatenanti, quali un colpo di
tosse e può essere annotata la necessità
di sostituire gli assorbenti.
Il diario minzionale è sicuramente un documento
molto utile per inquadrare la natura e la gravità
del problema incontinenza.
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Test del pannolino ( Pad-test )
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Deve essere indossato un pannolino
di cui viene prima misurato il peso e si deve bere
una quantità di liquidi determinata. L'esame
prevede poi l'esecuzione di una serie di attività
fisiche: per un'ora circa bisogna camminare, sedersi
e alzarsi, tossire energicamente, correre e chinarsi
ecc. ecc. dopodichè il pannolino viene rimosso
e ripesato: vengono calcolati i grammi, che sono indice
della quantità di urina persa.
Il test può essere eseguito anche a domicilio
per valutare con più pannolini il volume di
urina persa per un periodo di 24 o 48 ore.
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